Non dire che non ti interessa.
A tutti piace guardare dove non si dovrebbe. Basta un buco della serratura, e resti lì, immobile, con il fiato corto.
Villa delle Rose è questo: un palcoscenico di vite sospese, segreti e ossessioni che non vorresti mai incontrare… ma che vuoi vedere.
Il Guardiano lo sa bene.
Carlo Maria Brembani, ex eroinomane e rampollo in disgrazia, vive chiuso all’ultimo piano della villa. Non esce quasi mai, non parla quasi con nessuno. Guarda. Solo questo: guarda.
Ha fatto installare telecamere segrete nelle stanze di sei pazienti, e li osserva. Giorno e notte.
E mentre leggi, ti accorgi che lo stai facendo anche tu.
C’è Vinni, quindici anni, un incidente alle spalle e una depressione che le ha portato via l’adolescenza.
C’è Bianca, la Contessa, anoressica da trent’anni, vedova e con un passato che sembra più pesante del suo corpo fragile.
C’è Toni, spacciatore anche dentro la clinica.
Gli altri… anime rotte che continuano a tentare, in qualche modo, di risalire.
Villa delle Rose è un inferno elegante, eppure resti lì, incapace di distogliere lo sguardo.
Vinni si aggrappa a Bianca. Bianca e Toni si innamorano.
E tu… continui a spiare.
Poi qualcosa si rompe.
Un evento terribile, la polizia che arriva, Bianca che scopre la meraviglia delle regole infrante.
Forse per salvarsi.
Forse per affondare definitivamente.
E quando chiudi l’ultima pagina, la domanda non è più su di loro, ma su di te:
quanto ci piace davvero sbirciare nella vita degli altri? E quando smetteremo di raccontarci che non è così?


