A novant’anni, Giorgio Armani non ha bisogno di stare in prima fila per essere presente. La sfilata uomo primavera-estate 2026 andata in scena ieri, 23 giugno 2025, a Milano porta la sua firma ovunque: nel taglio delle giacche destrutturate, nei completi color sabbia, nei pantaloni in lino che sembrano muoversi da soli. C’era tutto, tranne lui. Assente fisicamente, presente con l’occhio attento e la cura di sempre, ha seguito da casa ogni dettaglio della sfilata, mentre il finale è stato affidato al suo storico braccio destro Leo Dell’Orco, che lo accompagna in passerella da quasi mezzo secolo.
La maison ha rassicurato tutti sul suo stato di salute: Armani è convalescente dopo un breve ricovero, ma in ripresa. E questa collezione lo conferma. Ispirata ai colori del deserto e al ritmo lento della sabbia che scorre, la sfilata si muove tra essenzialità e sensualità.
Non ha bisogno di esserci per farsi sentire. Armani guida da lontano, ma la sua impronta è ovunque. Niente siparietti, nessun bisogno di farsi vedere per confermare chi è. La collezione parla da sola. E forse, proprio nell’assenza, c’è la conferma più chiara di una presenza che non ha mai smesso di esserci.


