Ad Acciaroli, paesino del Cilento, la gente campa cent’anni. I ricercatori sono andati a vedere cosa succede. Hanno trovato una cosa banale: mangiano rosmarino tutti i giorni.
Quella pianta che cresce sui balconi contiene acido carnosico e acido rosmarinico. Molecole che riparano le cellule, rallentano l’invecchiamento, proteggono il cervello.
Il rosmarino migliora la memoria. Basta annusarlo per ricordare meglio. Migliora la circolazione, combatte l’infiammazione, aiuta il fegato a funzionare. Tutte cose che servono quando gli anni passano.
I cilentani il rosmarino lo mettono nell’arrosto, nella pasta, negli infusi. Da sempre. Come respirare. Non pensano alla longevità, pensano al sapore. Eppure vivono cent’anni.
Gli scienziati continuano a studiare. Cercano la formula magica dell’invecchiamento. Intanto ad Acciaroli coltivano rosmarino e vanno avanti così. Senza fretta, senza ansie. Con quella pianta che profuma di mare e di tempo che non scorre mai troppo veloce.
Forse dovremmo fare come loro. Invece di cercare l’elisir di lunga vita chissà dove, basterebbe guardare sul davanzale.


