Nel complesso monumentale Donnaregina, a Napoli, dove rimarrà fino al 22 giugno, c’è una mostra che parla piano ma chiaro.
Si chiama ReMade in Italy, ed è il lavoro di trenta studenti dello IUAD – Institute of Universal Art and Design – tra Napoli e Milano.
Hanno studiato, cucito, ragionato. Hanno messo da parte la smania di colpire, e scelto di capire.
Hanno guardato dentro l’identità della moda italiana, quella fatta di mani, errori, scelte vere.
Hanno incontrato figure che avevano già capito tutto prima che diventasse moda: D’Annunzio, Rosa Genoni, Ferragamo, Capucci, Marucelli.
Gente che con la stoffa pensava. E con l’eleganza prendeva posizione.
Ogni capo esposto nasce da un gesto consapevole.
Dietro c’è desiderio di restituire.
È un lavoro di attenzione, e l’attenzione oggi è una forma di coraggio.
E Napoli sostiene con la sua capacità di custodire il tempo, di dare peso alle cose fatte bene, di credere che ogni cucitura, se fatta come si deve, possa reggere anche un’idea.
Chi visita questa mostra esce con qualcosa addosso, forse invisibile, ma che resta.