Dal 2 maggio al 1° giugno, torna l’appuntamento che accende la città con oltre 320 eventi. Tema di quest’anno: il fuoco. In calendario anche una maratona Twin Peaks per omaggiare David Lynch.
Napoli è viva, e brucia. Non di rabbia, ma di passione, visione, cultura. La 31esima edizione del Maggio dei Monumenti non fa sconti a nessuno: oltre 320 eventi, 100 realtà coinvolte, 10 municipalità attraversate. Il tema? Il più potente di tutti: il fuoco. Fuoco che crea e distrugge, che accende, fonde, guarisce. Fuoco che arde nei vulcani e nei cuori, che illumina le strade e i pensieri. Non a caso, il titolo scelto è un omaggio alla Serao: “Napoli, cuore ardente, mente illuminata”.
L’apice visionario lo si toccherà venerdì 30 maggio in Piazza del Gesù, con la proiezione open air del pilot di Twin Peaks. A seguire, il 31 maggio, maratona al Modernissimo con tutti gli episodi della serie cult. Un tributo a David Lynch, scomparso quest’anno, che del fuoco aveva fatto una poetica – e un incubo.
Ma il fuoco di Napoli è anche quello della fabbrica, della musica popolare, delle donne e della tammorra, con l’evento “Fuocotammorremadonne” nella Sesta Municipalità. È quello delle colate incandescenti di Bagnoli, evocate da Tony Esposito, e quello delle passioni civili con gli itinerari su Caruso, le rivoluzioni e le chiese dimenticate della Terza Municipalità.
Napoli si fa città diffusa, non più chiusa nei soliti salotti del centro. Il programma OFF, costruito in sinergia con le Municipalità, spalma la cultura ovunque: dal Moiariello ai Cristallini, da Forcella a Pianura. Come sottolinea Locoratolo, “ogni quartiere è un polo, ogni cittadino un protagonista”. E i numeri parlano chiaro: se nel 2022 il 75% degli investimenti culturali era destinato al centro, nel 2024 siamo scesi al 57%, con un 43% alle periferie. Una piccola rivoluzione, finalmente.
Il cuore del Maggio resta la mostra diffusa. Nessuna opera da spostare, ma un invito a guardare meglio: sei sezioni tematiche e due speciali, tra QR code, narrazioni urbane, guide, artigiani e storytelling digitale. Dalle fucine degli orafi ai bastioni dei castelli, passando per le ferite del fuoco bellico – come il Gesù Nuovo o Santa Chiara – oggi simboli di rinascita.
Spazio anche al cinema d’autore con una retrospettiva su Mohsen Makhmalbaf, regista iraniano in esilio. Previsti incontri, proiezioni gratuite e un workshop per 12 giovani filmmaker, cinque dei quali napoletani. E poi: seminari peripatetici, geologia e poesia, dialoghi tra filosofia e fonderie. Tutto nella stessa fiamma.
Il Maggio dei Monumenti 2025 non si limita a celebrare la memoria, ma la trasforma in energia. Napoli non è una cartolina da Instagram, ma una fucina, una città che vive, combatte, sbaglia, sogna. E oggi, più che mai, brucia. Di cultura.
🔗 Programma completo su: www.comune.napoli.it/maggio-dei-monumenti-2025