Met Gala 2025: il ritorno della sartoria maschile e l’eleganza sovversiva dei Black dandies

Sottile, tagliente e profondamente politico. Il Met Gala 2025 abbandona gli eccessi scenografici per esplorare la forza della moda maschile Black, tra memoria, identità e orgoglio.

Lunedì 5 maggio, quando le luci si accenderanno sulla scalinata del Metropolitan Museum di New York, il Met Gala celebrerà qualcosa che da troppo tempo era rimasto ai margini: la bellezza rigorosa della sartoria maschile, nella sua forma più raffinata e più politica. Il tema di quest’anno — Superfine: Tailoring Black Style — è un invito a guardare più a fondo, oltre il tessuto, dentro la storia.

Sarà una moda che parla, che riscrive, che rievoca. Ispirata al libro Slaves to Fashion di Monica L. Miller, la mostra del Costume Institute racconta secoli di eleganza Black attraverso dodici sezioni non definitive, come non lo è mai l’identità. Si parte da Ownership, con quel cappotto viola e oro appartenuto a un uomo schiavo nel Maryland del 1770, per arrivare a Cosmopolitanism, che racconta la sofisticatezza di una diaspora che non ha mai smesso di viaggiare — e di riscriversi.

Ci saranno gli zoot suit, le silhouette esagerate di chi ha voluto reclamare spazio anche sulla pista da ballo. E ci sarà la grazia muta ma potentissima dei dettagli: una cravatta, una cucitura, un tessuto portato con fierezza.

Quest’anno, per la prima volta dopo vent’anni, il focus torna sull’abbigliamento maschile. Ma non si tratta solo di uomini in smoking. Si tratta di uomini che hanno fatto della cura di sé una forma di libertà. Tra loro, Pharrell, LeBron, A$AP Rocky. E tanti altri.

La moda, qui, non è spettacolo: è narrazione, rivendicazione, rappresentazione. “Tailored for You” è molto più di un dress code. È una domanda gentile e implacabile: chi sei davvero, quando nessuno ti guarda?

Dai uno sguardo

L’inchiostro che mi sono scelta

Il mio primo tatuaggio me lo sono fatta di...

E se ci fosse un altro modo di essere uomo?

Forse è finita l’epoca dell’uomo di marmo. Quello che...

Gli auguri più belli di sempre visti da vicino

Sai, ci sono auguri che non passano. Non per...

Anna Weyant o della nostalgia industriale

Ero davanti a un quadro di Anna Weyant al...

Camicia bianca, carezza d’estate

La camicia bianca non ha bisogno di niente, ti...

Il primo agosto non è una scusa. È uno specchio

Alla IV Municipalità di Napoli, un consigliere municipale ha...

e ancora

Camicia bianca, carezza d’estate

La camicia bianca non ha bisogno di niente, ti salva e basta.È un capo che non cambia con la moda, ma con te.Più la...

Il problema non è la cipria

La cipria può pure andare bene e fa il suo. Se hai la pelle mista, magari ti regge un’ora. Se sei fortunata, anche due. Non è...

Settembre, il calendario che fa tremare la moda

Ogni nome porta con sé un’eredità e una vertigine.È questa la frase che mi torna in mente ogni volta che apro il calendario delle...