Quattro film in uscita a maggio raccontano l’identità femminile senza chiedere scusa.
C’è qualcosa che si muove, quest’estate, tra le poltrone rosse e gli occhi in penombra. Non è l’ennesimo blockbuster da dimenticare sotto il sole. È il ritorno del cinema che ascolta, che scava, che osa. Le donne, finalmente, non sono più cornice. Sono voce. Corpo. Storia.
🎬 Black Tea – dal 15 maggio
Aya parte sola. Attraversa mezzo mondo per ritrovarsi in una casa da tè di Taipei. Le sue mani imparano a servire, il suo sguardo a non abbassarsi. In quel silenzio orientale, cresce una rivoluzione personale. Black Tea è un film che non fa rumore, ma resta addosso come il profumo di un ricordo deciso.
🎬 Reinas – dal 15 maggio
Non ci sono principesse, in Reinas. Solo donne vere, e regine senza corona. Madri, figlie, sorelle che non hanno mai avuto tempo per i sogni. Si parlano con le mani, con gli sguardi, con una forza che non ha bisogno di spiegazioni. È un film che stringe e consola, come una coperta ruvida che però scalda.
🎬 Fuori – dal 22 maggio
Goliarda Sapienza non ha mai scritto per farsi amare. Ha scritto per esistere. E Fuori, tratto dal suo diario carcerario, lo sa bene. Mario Martone non fa sconti: racconta la prigione come un altare laico di solidarietà tra donne spezzate, che imparano a ricucirsi da sole.
🎬 Francesca e Giovanni – dal 15 maggio
Di lui si è detto tutto. Di lei, troppo poco. In questo film, Francesca Morvillo esce dall’ombra di Falcone. Diventa voce, scelta, presenza. L’amore, qui, è rivoluzionario. Non salva, ma resiste. E resta.
Questa non è solo un’estate di film. È un’estate che somiglia a una confessione collettiva. Dove il dolore non viene censurato, e la bellezza non ha bisogno di essere spiegata. Basta guardarla. E lasciarsi toccare.