Pepe” Mujica è deceduto il 13 maggio 2025 all’età di 89 anni, presso la sua abitazione rurale a Rincón del Cerro, nei pressi di Montevideo. La notizia è stata confermata dal presidente uruguaiano Yamandú Orsi, che ha espresso profondo cordoglio per la perdita del suo predecessore. L’articolo è stato scritto prima della sua morte.
Altro che suv e scorte: Pepe gira col maggiolino e ti rinfaccia che sprechi pure il tempo.
José Mujica, detto Pepe, ex presidente dell’Uruguay, non ha mai voluto diventare ricco. Vive in campagna, con la moglie e il cane, guida un Maggiolino del ’87 e ha sempre donato il 90% del suo stipendio. Non per buonismo, ma per coerenza.
Ha fatto il presidente e poi se n’è andato. Niente fondazioni, niente consulenze, niente pied-à-terre a Parigi. Punto. La sua forza sta nel non aver mai fatto il salto che quasi tutti fanno: quello dall’impegno alla vanità. Ha governato tenendosi addosso la stessa giacca lisa, e soprattutto le stesse idee.
Mujica non predica l’austerità, ma la sobrietà. Non ti dice “non comprare”, ti dice: “guarda che ogni oggetto che compri lo paghi con la vita”. E il tempo che butti a rincorrere bisogni inutili, quello sì che è lusso sprecato.
“Quando compro qualcosa, non la compro con i soldi. La compro con il tempo della mia vita speso per guadagnare quei soldi.”
Questo è il vero schiaffo. Non ai ricchi, ma agli schiavi del superfluo. A quelli che vivono solo per lavorare, per comprare, per buttare e ricomprare. Mujica non ti vuole povero. Ti vuole libero.
E la libertà, dice, non passa dal conto in banca. Passa dal tempo che ti resta per vivere davvero.