Una sola data per far rivivere il tempio del punk: il CBGB torna a suonare, almeno nello spirito. A settembre, l’Under the K Bridge Park di Brooklyn ospiterà un evento irripetibile.
Il CBGB Festival non vuole essere nostalgia, ma una risposta. Alla domanda, semplice e brutale, che risuona da decenni nei vicoli di Bowery Street: chi suonerebbe oggi al CBGB? A provarci, in un solo giorno di musica e memoria, ci saranno mostri sacri come Iggy Pop, Jack White e i redivivi Sex Pistols, insieme a voci nuove e feroci del punk contemporaneo.
Tra gli artisti confermati: Johnny Marr (chitarrista e mente sonora degli Smiths), Soul Glo, YHWH Nailgun, The Linda Lindas, Lip Critic e Lambrini Girls. Il festival non è affiliato al CBGB Music and Film Festival degli anni 2010: è un’altra cosa. Più cruda, più vera, più underground. Come lo era quel locale leggendario.
Il CBGB – acronimo di Country, BlueGrass and Blues, nome ironico per quello che sarebbe diventato il santuario della rivoluzione punk – nacque al 315 di Bowery Street nel Lower East Side di Manhattan. Qui, tra i graffiti e l’odore acre di birra e amplificatori surriscaldati, presero vita band che cambiarono la storia della musica: Television, Patti Smith, Talking Heads, Ramones, Blondie.
Dal 1973 al 2006 il CBGB fu più di un locale: fu rifugio, laboratorio, detonatore culturale. Chiuse i battenti con un ultimo concerto simbolico, proprio con lei, Patti Smith, la sacerdotessa di quel tempio.
Ora, a distanza di quasi vent’anni, quel suono torna. Cambia il quartiere, cambiano le generazioni, ma lo spirito resta. La furia, la rabbia, l’ironia, la voglia di distruggere tutto per rifarlo a modo proprio: sono ancora lì. Brooklyn è pronta. E noi pure.