Un mese saturo di release discografiche: l’industria riparte e le nuove voci riscrivono le regole dell’ascolto.
È stato un maggio sovraccarico di musica. Una marea di album, EP e progetti speciali che sembrano voler dire solo una cosa: siamo di nuovo in piena corsa. Arcade Fire tornano con un lavoro che taglia netto con le malinconie da fine del mondo, puntando invece su ritmi più vivi e strutture meno prevedibili. Little Simz, invece, conferma ancora una volta perché oggi è una delle voci più potenti della scena internazionale, con un disco che intreccia spoken word, beat essenziali e testi che sanno colpire con grazia e ferocia.
Ma non sono soli. Da ogni angolo del globo musicale è arrivata nuova linfa: tra chi ha scelto di osare e chi di tornare alle origini, la varietà delle uscite di maggio è stata impressionante. Rock alternativo, elettronica minimale, cantautorato soul, pop contaminato da jazz e afrobeat: più che un panorama, un caleidoscopio. E a sorprendere non sono solo i nomi grandi. C’è una generazione emergente che non chiede permesso, che sperimenta, che si prende spazio senza aspettare l’invito.
Maggio 2025 ha suonato come un restart. E non un ritorno al passato, ma un nuovo modo di fare, produrre e ascoltare musica. Senza algoritmi a guidare la scoperta, ma con la sensazione che dietro ogni disco ci sia un’urgenza vera. Un messaggio. O almeno un motivo per mettere le cuffie e uscire nel mondo con una colonna sonora tutta da scoprire.